L’ambizioso progetto di connessione ferroviaria tra Gorizia e Nova Gorica rappresenta una significativa iniziativa finalizzata al potenziamento degli scambi economici e culturali tra le due città. Nonostante l’importanza strategica di tale opera, si presentano una serie di sfide e opportunità che meritano attenta considerazione.
Sebbene si tratti di un’impresa impegnativa, va sottolineato che il completamento di questa infrastruttura potrebbe aprire interessanti prospettive di sviluppo socioeconomico nelle aree circostanti. Uno dei vantaggi immediati derivanti da questa iniziativa consisterebbe nella creazione di nuove opportunità commerciali e di lavoro, contribuendo al dinamismo economico delle regioni coinvolte. Parallelamente, la promozione del turismo transfrontaliero acquisirebbe notevole rilevanza. Tale sviluppo consentirebbe ai viaggiatori di immergersi nelle ricchezze culturali e naturalostiche delle due città, favorendo un approfondimento della collaborazione bilaterale e il rafforzamento dei legami sia a livello diplomatico che economico.
Tuttavia, la realizzazione del progetto è intrinsecamente legata alla presenza di una rete ferroviaria adeguata nei due paesi. La conferma da parte della Regione è stata ottenuta, ma la responsabilità dell’attuazione spetta a Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Le informazioni più recenti suggeriscono che il completamento della famosa Lunetta ferroviaria -sulla quale abbiamo recentemente assistito al solito, inconcludente teatrino goriziano – potrebbe subire ritardi fino al 2026, con possibili ripercussioni sulla questione trasportistica relativa alla Capitale Europea della Cultura. La situazione della rete slovena è altrettanto problematica, con mancati investimenti che risalgono agli anni della Repubblica Socialista. La recente enfasi sulla tratta Koper-Maribor-Austria ha messo in evidenza l’arretratezza delle altre linee, in particolare della regione Primorska-Goriška, di notevole interesse per il nostro territorio.
Nel corso del recente fine settimana, ho viaggiato sulla tratta in questione e posso confermare l’assenza di adeguate infrastrutture. Molte stazioni lungo il percorso non dispongono neppure di sottopassaggi, senza menzionare la mancanza di elettrificazione della linea stessa. L’esperienza di viaggio su questa tratta evoca un ritorno a uno stato di circa 40-50 anni fa. Alla luce di tali presupposti, è legittimo domandarsi quale sia la vera utilità della realizzazione della connessione ferroviaria proposta, specie parlando della Lunetta, considerando il contesto di carenze strutturali evidenti in territorio sloveno, carenze che andrebbero risolte per prime.
Ci sono però trattative attualmente in corso tra Slovenia e Friuli-Venezia Giulia per la creazione di linee transfrontaliere di trasporto pubblico di passeggeri, tra cui il collegamento della linea di Bohinj alla rete italiana a Gorizia, che potrebbero rappresentare una svolta. Inizialmente orientata al supporto logistico e turistico della Capitale Europea della Cultura GO! 2025, cosa ormai difficile da credere, questa dovrebbe ormai successivamente evolversi in un servizio di trasporto pubblico transfrontaliero per soddisfare le esigenze quotidiane dei cittadini e del turismo in generale. Oltre a ciò. le recenti trattative e gli investimenti delle Ferrovie Slovene riflettono un impegno verso l’ampliamento delle infrastrutture ferroviarie.
Tuttavia, va sottolineato che la Croazia ha ottenuto finanziamenti europei che superano la soglia dei 25 miliardi di euro, per la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e l’ingresso effettivo nel corridoio TEN-T che collegherà il Mediterraeno al Baltico. Questa somma sarebbe destinata, tra l’altro, alla realizzazione delle nuove tratte ferroviarie Pola-Trieste e Zagabria-Graz. Se tali piani avessero successo, impatti positivi che potrebbero anche a Gorizia.
In conclusione, il progetto di connessione ferroviaria tra Gorizia e Nova Gorica, unito al potenziamento di tutta la tratta slovena e magari istriana, offre notevoli opportunità di sviluppo economico e culturale. Affrontando le sfide con una visione strategica e collaborazione politica, è possibile creare un futuro più integrato e prospero per entrambe le città e le regioni adiacenti. Per garantire il miglior proseguio dello sviluppo richiede però impegno, consapevolezza e capacità amministrative da tutte le parti coinvolte, anche dalla nostra giunta comunale, che quasi sembre ha fallito in termini di capacità amministrative e visione futura del nostro territorio. Difficilmente aspettarsi una svolta, ma sarebbe necessaria.
Martin Novak